Di recente, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di attuazione della Direttiva UE 2019/2161, cosiddetta “Direttiva Omnibus”, che impone nuove regole per la vendita online, mirate a rafforzare la tutela dei consumatori adeguando le tutele del codice del consumo ad un contesto di mercato sempre più digital-oriented.

Pertanto, tutti i gestori di siti online di marketplace e di e-commerce in genere dovranno adeguare le schede prodotto e le condizioni contrattuali alle nuove disposizioni per evitare di poter incorrere in sanzioni.

Alla luce delle nuove norme sarà ancora più utile la definizione di procedure volte a minimizzare il rischio di violazione e prevedere misure finalizzate a creare il giusto equilibrio tra esigenze di business e tutela dei consumatori.

Le nuove disposizioni per la vendita online sono entrate in vigore lo scorso 02 aprile 2023.

Il decreto ha ad oggetto norme che riguardano la trasparenza verso il consumatore e pratiche commerciali scorrette o ingannevoli.

 

Indicazione dei prezzi 

Con le nuove regole per la vendita online si dovrà porre particolare attenzione al prezzo indicato nella scheda del prodotto. In caso di riduzione di prezzo di un articolo si dovrà infatti indicare il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti all’applicazione della riduzione del prezzo.

Tra gli obblighi di informazione anche l’ipotesi di prezzo personalizzato con sistemi automatizzati.

Questa è la regola generale ma ovviamente ci sono delle eccezioni come per i prodotti deperibili o vendite sottocosto.

Sempre in un’ottica di rafforzamento della trasparenza verso il consumatore, i marketplace che consentono la ricerca di un prodotto devono rendere noto al visitatore con un’apposita sezione facilmente individuabile la classificazione del prodotto da parte di diversi venditori e i criteri di classificazione.

 

Recensioni 

Particolare importanza viene attribuita al ruolo delle recensioni in quanto strumento utile ad influenzare la scelta di un prodotto. Ecco perché il nuovo decreto sulle vendite online impone ai gestori di siti web l’onere di indicare informazioni che garantiscano in modo chiaro e trasparente la provenienza delle recensioni; si tratta, quindi, di indicare se le recensioni provengono da consumatori effettivi al fine di poterne valutare l’attendibilità.

Resta fermo che pratiche come l’annullamento delle recensioni negative o l’incarico a compiere recensioni finte sono sanzionate per effetto delle nuove disposizioni.

 

Clausole vessatorie

In caso di apposizione, nelle condizioni di vendita, di clausole vessatorie, che in genere sono automaticamente nulle, il decreto prevede anche l’applicazione di una sanzione che può arrivare fino al 4% del fatturato in base alla gravità della violazione, se essa è diffusa in più Stati UE.

 

Sponsorizzazioni

Si inaspriscono le sanzioni in caso di pratiche commerciali scorrette, specie quelle rivolte alla sponsorizzazione di un prodotto in modo occulto, anche tramite influencer, oppure alla vendita di un prodotto qualificabile come simile rispetto ad un altro prodotto venduto in ambito UE ma differente per caratteristiche.

La sanzione va da 5.000 a 10.000.000 di euro in base al volume d’affari dell’imprenditore. Particolare attenzione viene rivolta alla pubblicizzazione di contenuti verso i minori, se la divulgazione può essere pericolosa anche indirettamente. In questo caso la sanzione è compresa tra 50.000 a 500.000 euro.

Inoltre, in caso di contratti stipulati presso l’abitazione del consumatore o tramite “missioni promozionali” esterne, il termine di recesso si estende da 14 a 30 giorni.

 

Servizi digitali

Viene presa anche in considerazione la pratica ormai diffusa di offrire un contenuto o un servizio digitale gratuito (ad esempio le app) in cambio di informazioni personali dell’utente. Questa prassi viene legittimata e attratta nelle disposizioni previste dal codice del consumo, volte a garantire adeguata informazione al consumatore, ma restano comunque salvi gli obblighi in materia di privacy.

Quella elencata è una sintesi delle novità introdotte dalla riforma delle regole per la vendita online.

Chiunque gestisca siti di vendita online deve quindi avviare un’operazione di check per verificare gli eventuali impatti sul proprio business e avviare eventuali correttivi.

 

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A cura di Avv.Giovanni Marra

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